Più di Mille parole per finire il mio libro, che le inserisco al quarto capitolo invece che il quinto perché ho già scritto il finale Molto più di mille parole che non so quanti migliaia di caratteri sono per dire di un tempo che fu di cento persone che ho conosciuto nei bar, … che per cento intendo mille, ne intendo un milione Con le loro storie, che si sono mescolate con le mie e insieme abbiamo contribuito a scrivere qualche storia di Noi, qualche storia di tutti, che il vivere è uguale per tutti come il nascere e il morire
Ho bevuto un caffè al bar con tutte e tutti quelli che mi è capitato di incontrare e anche per tutte le persone a cui ho dato un appuntamento Come quando si entrava al bar per giuocare a freccette strafatti di alcol già assorbito in altri posti Era quel bar vicino al Tribunale, che al tempo ancora “sparava” sentenze più o meno giuste … Tanto per non cambiare la musica era sempre quella, chi perdeva pagava una grappa alla menta al vincitore, un grigio-verde come si chiamava Noi, e si beveva sempre, vincitori e perdenti
A freccette si giuocava anche dopo aver percorso più di 300 km. in motocicletta sulle strade ad una corsia con guida a sinistra, … quelle della Scozia, verso Turso la parte più estrema che bacia il mare del Nord che mischia le sue acque con il mare Atlantico in un incesto irruento quanto imbronciato Due mari sferzati dai venti freddi che giungono dal Polo Nord, dall’altra parte del mondo, che già a quel punto si è dall’altra parte del mondo, perché il sole da questa parte non tramonta che a tarda sera, hai il rosso nella stanza del bed and beakfast sino a mezzanotte, solo dopo arriva la breve notte Che il mattino alle sette non c’è l’Ave Maria suonata dalle campane del paese ma un signore in kilt che suona la cornamusa E lo stesso ti dice, … svegliati, è un giorno nuovo
Ho bevuto un caffè nel grande cratere della Grecia a Santorini, in quel grazioso bianco lucente paese ci sono andato a dorso di mulo e non parlavo con nessuno se non con me stesso che osservavo signori in abito leggero e cappello di paglia, signore vestite con vestiti di fiori e foulard annodati sotto il mento e cercavo di immaginare la loro vita intanto che mi gustavo beato la mia
Ho bevuto caffè in Germania e in Austria, sopratutto nei loro luoghi autostradali di ristoro, gli Autogrill del luogo,… ho parlato con camionisti e autisti di qualunque mezzo e quando con loro non mi capivo, bastava un sorriso e qualche gesto gentile
Ho bevuto il caffè con la granita, solo in Sicilia lo puoi bere in quel modo, magari sulle grandi terrazze di Sciacca intanto che guardi al di là del porto, l’incontro di tre mari, … a sud Ovest il Canale di Sicilia a Nord il Tirreno e a Est lo Ionio Ho incontrato molti sorrisi e sguardi sinceri dietro facce scure bruciate dal sole, ho dialogato con Loro e diviso del cibo insieme a tanto rispetto Me lo diceva Rosario che è nato lì e vive a Padova, la mia gente è gente per bene
Ho bevuto caffè a Tropea sul terrazzo che si affaccia sul mare e ho parlato con gente che parlava come me ma ospitale il doppio in quel sud di Calabria
A Napoli ho bevuto il caffè più buono del mondo in un bar pizzeria del quartiere “Forcella” che non entri se non sei gradito, e se lo bevi senza prima aver mangiato la pizza più buona del mondo non hai ben capito di trovarti a due passi dal golfo di Napoli in casa di amici che di cognome fanno Esposito Con loro ho fatto affari e ho parlato di vita Sembra che loro la vita la conoscano tanto bene da burlarsi un pochino di Lei e se non ci credi entra in uno dei suoi multicoloriti negozietti e compra una maglietta con sopra stampata la foto delle cinture di sicurezza, a quel punto si può capire cosa intendo per furbizia senza malizia, furbizia per prendere in giro chi si crede più furbo di Loro, un altro modo per prendere la vita stessa
Il caffè di Roma è corretto dal Fascino della città eterna che guardandoti in giro ti dice quanto è bella e te lo dice in ‘romanesco’ Come diceva il Francesco, quel bel ragazzone che è un poliziotto e che per primo mi fece mangiare una carbonara fatta con le sue mani, meglio di quella della trattoria di Sora Lella in Trastevere
In Sardegna la gente parla in Sardo e non sardegnolo che significa Asino, la gente è verace è tosta come la sua terra che regala erbusti e ciuffi d’erba per pecore e capre La gente di Sardegna parla poco con altra gente, è impegnata nella sua orgogliosa umiltà a servire le mille lingue di mille modi di parlata che si sentono per le strade, perché la Sardegna sono mille mondi diversi con il mare più bello, … e anche li si beve caffè … con il “filu-ferru”
Ho bevuto caffè in Piazza del Palio di Siena a Firenze Ne ho bevuto qualcuno anche all’acquario di Genova e via via sul mar Ligure sino a Ventimiglia che il caffè s’e’ fatto più “lungo” e già si parla Francese Che certo non era male più avanti a Montecarlo, peccato costasse il triplo che il solito e con la gente del luogo non riuscivo a comunicare, avevamo vestiti diversi, i miei un po’ più lisi Ho bevuto dei caffè anche in Piazza San Marco servito da persone con giacchino bianco e panno asciugamani sul braccio Intanto che lanciavo manciate di grano ai colombi parlavo con gondolieri stanchi e ammiravo occhi a mandorla dietro ad un obbiettivo fotografico sul Ponte dei sospiri E non è meno buono il cappuccino che ho bevuto a Torino Dopo tanto vino bevuto al raduno degli Alpini, la grande Mole era il mio rifugio per qualche momento dal bere altro vino, perché parlare con gli Alpini è parlare di gioia e di orgoglio, di fatica di dolore e Amore Che Milan l’he’ un gran Milan e a Milano si beve il caffè migliore si possa bere in una grande città, che tu sia in Piazza Castello o in Piazza Duomo, in viale Abruzzi o in Corso Buenos’ Aires … il caffè in Italia e vero caffè, il cappuccino in Italia è l’unico cappuccino
Il caffè non è uguale dappertutto, a Mosca per esempio in quell’albergo di 500 stanze vicino alla Piazza Rossa dove si affacciano gli smerli creati da un architetto Milanese del castello del Cremlino, lo si beve quasi annacquato che loro, i Russi preferiscono la Vodka Così come in Slovenia a PortoRose nella piazza principale bevi un caffè dopo un lauto pasto ai frutti di mare O in Romania a Bucarest ai piedi del grande palazzo del dittatore Ceausescu che aveva distrutto un intero quartiere per costruire ciò che ora ammirandolo ci stupisce, il suo bel palazzo di cemento di pietre e sangue
A Buda Pest in Ungheria quelle due volte che ci sono stato ho bevuto il caffè La prima sul Danubio, su di quel battello che dopo i festeggiamenti per l’arrivo di un anno nuovo, ha spento luci e motori e ci ha rinviato ad un arrivederci Mentre un altro anno a Buda ho sorseggiato un caffè in un bar nel Bastione dei Pescatori, che essere in una torre che sovrasta la città e lascia vedere i suoi ponti illuminati in tutta la loro magnificenza e a dir poco svenevole
Il caffè è ‘sporco’ in Olanda Ad Amsterdam e del tipo “americano” che di forte non ha nemmeno il colore, meglio che prima già che sei lì, ti fai una ‘canna’ così non ti interessa conoscerne il sapore, è meglio che vai per Musei Anche in Inghilterra bevi caffè e non solo the, e se vai a Londra e non fai la coda per visitare l’Hard Rok caffè e non acquisti una maglietta che porta stampato il suo nome, non sei stato a Londra A Liverpool sono stato in un bar degli anni 60, quello dei Beatles Curioso che in un certo senso sono stato anche da “Loro” nell’isola di Madeira, intanto che si aspettava l’imbarco su quella nave ormeggiata al porto Io e la mia Susy, il Tiziano e la Orianna, eravamo a bordo di uno degli Yacht dismesso e ora ormeggiato in secca che ci dissero essere proprietà del famosissimo gruppo musicale dei Beatles Era adibito a bar ristorante e quel che mi assicurò di essere sulla Loro imbarcazione, me lo fece capire il conto dopo il caffè allungato, ci vivrei io mia moglie e i miei Cani per una settimana con quella cifra e non a pane ed acqua, ma a bistecche e Barbera
In Svizzera non credo di aver bevuto ancora del caffè se non nel cantone Italiano, ma lo stesso è imbastardito e sciallo, freddo come la precisione dei suoi orologi e non ho aneddoti da raccontare che ogni volta che ho varcato quel confine, non vedevo l’ora di uscirne come quando sono uscivo dal suo Casinò In tema con lo squallore della multa che presi di costo pari a uno stipendio medio per una infrazione che in Italia sarebbe stata come il costo di un giorno di lavoro Non amo quel paese che vuole stare al di sopra di altri, neutrale come la sua gente per fortuna non tutta, insipido come la bellezza statica dei suoi monti e delle sue vallate Un altro di quei Paesi che guadagni molto, ma per vivere spendi molto di più
Manca ancora buona parte del mondo in cui non ricordo di aver bevuto un caffè o un cappuccino con brioche, ma credo che un bar si trovi anche in Mongolia o in Africa, in America o in India basta solo cercarlo, … per parlare con qualcuno di nuovo, per piangere, ridere e scherzare ma sopratutto Amare … per far parte di tutto e di tutti, per bere un caffè con Te che anche Tu fai parte di me