L’aria è leggera come la nebbiolina che la trasporta umidendola quel poco che ti fa abbracciare te stesso stringendoti le braccia tra loro, e scende dalla schiena un brivido di freddo intenso quel che basta per assaporare l’autunno in tutto il suo splendore
Dei pasciuti merli razzolano nel prato in cerca di vermi c tutt’intorno imbrunisce miscelando il suo scurire al giorno che sta scomparendo, per lasciare il posto al blu della notte e i miei occhi pur gettando lo sguardo, questa sera non vedranno le stelle
I piccoli cani approfittano dell’ultimo chiarore, si sentono spavaldi al di qua’ della siepe, e nervosamente raggiungono i punti d’accesso al prato dove sperano di poter inveire contro un gatto ma si contentano anche di un passante che porta il proprio cane a fare pipì… al di là della siepe
Intanto gli alberi si mostrano con tutti i loro muscoli irti al cielo Lo sfondo nebuloso che trascina pioggerella, scurendo risalta i rami senza foglie rendendoli come fossero immortali
Dietro la quercia imponente e più in basso il timido nocciolo, appare tra le nuvole grigie la cima di quel monte e i clivi che lo contornano, in questo momento hanno poco colore ma tra non molto si appunteranno le medaglie sul petto, una per ogni lampione che brillerà tra i borghi del paese che ospita
Anche il suono delle campane che giunge dai piedi delle colline che mi circondano arriva flebile alle orecchia Sembra che la nebbia voglia spengere le ore assorbendone le note Lo stesso sono scoccate le cinque perché il tempo non lo ferma niente e nessuno… almeno su questa immensa meteorite rigogliosa quale è la nostra terra
In un altra “dimensione”, reale per alcuni e ipotetica per altri, il nostro tempo non è quel ‘tempo’… è un tempo quasi senza tempo, utilizza delle date di scadenza del tipo che un secolo in quell’azzurro infinito, è pari ad un ora delle nostre
E intanto sembra piova goccia sottili e piccole che altro non sono che schiopettii di gioia della nebbia più intensa Sembrano goccia brillare danzando sotto la luce purporea delle lampade da strada, e regala allo spirito di chi le osserva un immensa sensazione di pace di quella specie che si trova solo nell’animo
È un paesaggio che nelle città non vedi ma è lo stesso nel cuore di tutti gli uomini Basta un fiore dietro la scrivania o una piantina sul ciglio della finestra di un ciabattino e si può immaginando, sentire il cinguettio dei passeri che si scrollano dall’umido della sera appallottandosi per la notte
Si potrebbe anche udire il latrare ululante e lamentoso dei cani da caccia che inviano messaggi al vento freddo di una notte di tardo novembre I gatti ora, si vedono sgattaiolare furtivi da un periodo di vita che non li interessa e le galline nel pollaio se ne stanno quiete, raccolgono la forza necessaria per fare almeno un uovo, anche se di rado per colpa del tempo inclemente che le colse puntuale come sempre… e adesso è novembre
Le stagioni piacciono a seconda di come le si vivono e si amano per ciò che ci insegnano Novembre ci regala il caco a ricordarci lo sforzo che hanno fatto i loro alberi a sorreggere tanta bontà in una sola volta
Cosi come nessuno rinuncerebbe per tutti gli altri mesi dell’anno che si rincorrono preannunciando un cambio di stagione, regalandoci sempre nuove emozioni che fanno diventare il resto del proprio percorso… una strada con poche curve