Se guardo negli occhi di un gatto, nelle sue pupille ci vedo Nefertiti sposa di Akhenaton, ci vedo le dune sabbiose del loro antico deserto che lambiscono le ‘zampe’ di Giza, sfinge che protegge le tre piramidi di Cheope, Chefren e Micerino. Ci vedo l’amore.
In quegli occhi felini fieri si vedono orizzonti lontani, sin alle origini. Sin da quando una tigre ad occhi socchiusi segue silente la sua preda tra il largo fogliame del sottobosco di una giungla dei paesi dove le albe scaturiscono colori e timori che paiono una bocca di vulcano che si spalanca in un eruzione. In quegli occhi di gatto vedo quelli di una lince che a passi felpati poggia sapientemente l’impronta nella neve in cerca anch’essa della sua preda… ma è a fin di bene, ha due cuccioli nella tana da sfamare, con una cattura non ci compra un auto nuova… e ci ‘vedo’ amore.
Negli occhi di un cane, ci ‘vedo’ l’amore. Quando un cane ti guarda, che di solito è ‘fissarti’, non si coglie nessuna ‘sensazione fuorviante’. Ci ‘vedo’ la bontà per prima cosa, e poi il ‘vederci’ la tenerezza e l’affido con cui si concede a chiunque li accarezzi. Non si ‘vede’ malizia, perfidia, ipocrisia, maldicenza… non ci vedo nulla che solo Amore. Ci vedo la bontà per prima cosa, e poi segue il ‘veder’ la tenerezza, l’affido con cui si concedano a chiunque gli faccia una carezza. Ci vedo quell’amore che dovrebbe esistere tra tutti gli uomini. Come i gatti, come i cani.